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I Medici: il primo passo di una lunga salita [NO SPOILER]

  • Immagine del redattore: Luca Puggioni
    Luca Puggioni
  • 10 nov 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Così, dopo quattro settimane, “I Medici” è finita. Perchè in così poco tempo? È una serie Rai e il pubblico di Rai1 si stanca a seguire una serie per troppo tempo: quindi otto puntate, due a sera per quattro sere. Personalmente apprezzo anche il fatto che abbiano rilasciato due puntate per volta (cosa che, tra l’altro, fa anche Sky), non perché in questo modo finisce prima, ma perchè una puntata a settimana a volte è poco, soprattutto se le puntate sono belle e intriganti.


Comunque, vale la pena o no di vedere questa serie? Sì. Varrebbe comunque se non fosse italiana? Sì, perchè è corta e non stanca. È a livello di Game of Thrones?

Ora, parliamone: ho sentito più di una persona fare questo paragone, ma per quale motivo? No! Non è al livello di Game of Thrones! In tutto il mondo ci saranno forse 2 o 3 serie a quel livello o superiore. Ovviamente, i “Medici” ogni tanto strizza l’occhio a GOT, prima fra tutte la scelta del cast, ma lo fa per avvicinarsi un certo tipo di pubblico (ovvero i fan di serie americane e inglesi). Se dovessi dare un voto alla serie direi 6.5. Sicuramente è di buon livello, la trama è interessante e a volte ci sono anche dei tocchi di classe, (come l'imboscata a fine episodio 6 tra la nebbia e il sangue).

Purtroppo però ci sono ancora un paio di problemini e alcune ingenuità. Ogni tanto (NON SEMPRE, attenzione) i dialoghi risultano di basso livello e forse un po’ “sempliciotti”. Ciò non vuol dire che siano brutti, ma che sono pensati in modo tale che il concetto risulti il più chiaro possibile allo spettatore, facendogli fare il minor sforzo possibile.


Purtroppo non è finita qui però perchè ci sono altri difettucci:

  1. L’esilio a Venezia: dura ai nostri occhi solo un episodio per poi venire a scoprire che è durato un anno. Ma come è gestito il tempo? Se non avessero esplicitato a parole che era passato un anno, si sarebbe potuto pensare che fosse stato in esilio una settimana al massimo;

  2. Che fine hanno fatto i flashback? A me personalmente piacevano ed erano una particolarità della serie che trovavo affascinante... da metà serie non ci sono più. Che scelta è? Cosa la giustifica?

  3. Chi ha ucciso Giovanni de’ Medici? Qui non dirò il nome del colpevole, ma le sue motivazioni erano davvero di poco conto. Va bene, ok, ti sei accorto che Giovanni era una persona di merda, ma da lì a ucciderlo il passo è lungo. Ora, senza rivelare dettagli è difficile da far capire: diciamo che non hanno creato la giusta empatia con l’assassino che sarebbe stata essenziale per comprendere le sue motivazioni. Tutta questa storia è spiegata in un flashback di 5/10 minuti, mentre invece avrebbe avuto bisogno di molto più tempo, dilatato per tutta la narrazione.

  4. Alcune cose sono un po’ abbandonate, come il fatto che Cosimo avesse un gemello che è morto. Ok e quindi? Cambia qualcosa alla serie se togli questo fatto? No.

  5. Questo a mio avviso è il più grave: il conflitto è quasi unilaterale. In questa serie manca la cattiveria. Sembra che i cattivi siano cattivi e i buoni siano buoni. Cosimo arriva a litigare anche con la sua famiglia eppure il conflitto, anziché aumentare, scema sempre! È come se avessero paura di lasciare dell’odio tra i personaggi. Usiamo un esempio noto a tutti: Walter White e Skyler. Lei non è la sua antagonista, eppure hanno un rapporto fortemente conflittuale fin dalla prima puntata, per questo tutti noi odiamo quella put***a bionda. Qui invece c’è paura di far apparire i personaggi troppo duri o con risvolti negativi, cosa che, in realtà, sarebbe non solo normale e accettabile, ma fortemente gradita.


Ovviamente ci sono le note positive, da non mettere in secondo piano:

  1. Per come l’hanno chiusa gli sceneggiatori e dagli ascolti che hanno registrato, probabilmente gireranno una seconda stagione e io voglio essere ottimista, sperando che si spingano ancora oltre. Più sangue, magari qualche guerra e più conflitto. Per favore, non adagiatevi sugli allori (e sui numeri): abbiate il coraggio di andare avanti, aumentando la qualità sia di scrittura che di regia.

  2. Cosimo: il personaggio poteva riuscire ancora meglio, molto meglio, ma la strada imboccata è quella giusta. Lui crea conflitto, sbaglia e cerca di fare il meglio per sé. L’unico problema è la gestione del suo cambiamento: da quando era giovane all’epoca in cui si svolge la serie è chiaro ed evidente il suo cambiamento, e giustamente il suo cambiamento avviene anche all’interno della linea temporale principale. Il secondo cambiamento, però, sembra quasi maggiore del primo: voglio dire, è cambiato più in un anno circa che in venti. Cosimo non è un personaggio perfetto ma può migliorare. Come fare per migliorarlo? Aggiungendo conflitto ed errori. Il suo rapporto con la moglie è abbastanza conflittuale, ma a volte le situazioni si risolvono troppo facilmente. A Cosimo non interessa avere ragione lui fa come gli pare perchè è un fottuto Medici!

  3. Tette! E questo cosa vuol dire? Non ci interessano i perbenismi delle vecchiette, i personaggi fanno sesso e nel farlo le donne si scoprono il seno (ebbene sì, cari canali pieni di censura, per fare sesso ci si devono togliere i vestiti, oh wow!).

Questo è il primo passo di una lunga salita. Ripeto, non è una serie perfetta e non entrerà nella storia, ma sicuramente è un punto di svolta per la Rai e l’Italia. Non potevamo aspettarci che da un giorno all’altro cambiassero radicalmente il loro modo di fare tv, per quello ci vorrà del tempo, ma la direzione è quella giusta e il modo di farlo anche.


Quindi, abbandonate i preconcetti e prendete parte a questa svolta che forse l’Italia è pronta a fare. Guardatela su Rai Play, comprate i dvd (o se invece preferite vie meno lecite, usatele), ma parlate della serie, fatela conoscere agli altri, supportate in qualche modo l’inizio della fine della tv di m….!



di Luca Puggioni

con Giusi Dell'Abadia

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