Sherlock: il momento giusto per (ri)vederlo!
- Luca Puggioni
- 19 gen 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Da pochi giorni si è conclusa la quarta stagione di Sherlock. Composta da tre episodi, rientra nel filone delle stagioni precedenti. Inoltre, in teoria, questo finale conclude anche l’intera serie. Perchè in teoria? In quanto gli stessi autori sono vaghi al riguardo e perché il finale potrebbe chiudere il tutto, come non farlo affatto. Insomma, si sono un po’ parati il culo, come a dire “Sì, i soldi di una quinta stagione ci farebbero comodo, ma già ci abbiamo messo tre anni a fare questa e chissà se mai riusciremo a farne un’altra”.
Tiriamo dunque le somme di tutta la serie, in particolare rivolgendoci a coloro che non l’hanno mai vista.
Sherlock tratta del famoso investigatore ideato da sir Arthur Conan Doyle, ma ambientata nei giorni nostri e fortemente caratterizzata dall’avvento tecnologico. Per esempio, lo stesso Sherlock usa frequentemente il cellulare, sia per chiamare, mandare sms che andare su internet.
Detto ciò, vediamo i PRO e i CONTRO della serie, per capire meglio perché guardarla (oppure no):

PRO
Divertimento. Il divertimento è una parte essenziale di ogni narrazione. Se durante la visione lo spettatore si annoia o si distrae, vuol dire che qualcosa non va. Con Sherlock questo non capita mai: la serie incuriosisce senza diventare ripetitiva, riuscendo a mantenere un ritmo costante per tutte le stagioni;
Il montaggio. Una caratteristica ottima della serie sono proprio il montaggio e l’uso intelligente dei pochi effetti speciali presenti. Questi si vedono, ad esempio, quando i personaggi mandano sms: i messaggi appaiono di fianco a chi li sta scrivendo (come in House of Cards). O ancora, se i personaggi sono in una stanza e nel mentre si immaginano in mezzo a una strada, l’inquadratura si allarga e BOOM! la stanza è in mezzo a una strada. Insomma, si punta su un fortissimo impatto visivo;
Sherlock e Watson. I protagonisti assoluti sono Sherlock Holmes e John Watson, il famoso duo investigativo. Hanno bisogno l’uno dell’altro e non possono farne a meno, ma, come in tutte le coppie, ogni tanto si litiga e ci si allontana. Parte del fascino di Sherlock è proprio il loro rapporto di costante amore e odio, un tira e molla continuo. E ci si ritrova puntualmente a pensare: “Faranno pace, stavolta?” “Perchè John continua ad allontanarsi da Sherlock?” o “Anche io vorrei un amico così!”;
Gli altri personaggi. Ognuno ha la propria identità, la propria backstory e il proprio rapporto con i protagonisti. Partiamo, ad esempio, dalla signora Hudson, l'affittuaria di casa Holmes: vedova di uno spacciatore che le ha lasciato una grossa eredità con la quale si è comprata le case che affitta e... una Aston Martin. In più, è un’amante del metal (è utile dire, a questo punto, che si tratta di una vecchietta di 70 anni circa). Signora che tratta i due protagonisti come una mamma e che sopporta i loro modi di fare “inusuali” perché è loro affezionata e sa che tutto ciò che fanno è a fin di bene. Oppure Moriarty, la nemesi di Sherlock, di cui sappiamo ben poco, se non che è ossessionato dall’investigatore e che, forse forse, è più intelligente di lui. Poi c’è Molly, l’anatomopatologa innamorata di Sherlock (senza che lui sospetti nulla), o ancora Mycroft Holmes, fratello del protagonista che lavora per il governo, o Lestrade, il poliziotto che chiede costantemente aiuto a Sherlock…
L’adattamento. La serie, nonostante sia ambientata nei giorni nostri, anziché nel XIX secolo, è molto fedele ai libri e questo risulta un punto vincente: in questo modo, i personaggi risultano forti e fedeli agli originali, e lo stesso vale per i casi e la loro risoluzione.

CONTRO
L’attesa. In realtà questo non sarà più un problema per chi la deve ancora cominciare, (a meno che si decida a continuare la serie e questa stagione non risulti davvero l’ultima), ma chi l’ha seguita regolarmente sa cosa intendo. Personalmente parlando, l’ho scoperta quando erano uscite le prime tre stagioni, ma l’attesa per la quarta è stata luuunghissima: tre anni per far uscire una stagione (anche se nel mentre ci hanno regalato uno splendido speciale)!
Sopra le righe. Mettiamolo pure tra i contro, perché a qualcuno effettivamente potrebbe dare fastidio. La serie è esagerata, i casi sono improbabili perché Sherlock è un vero e proprio genio e per lui un caso banale alla CSI risulterebbe troppo facile. Anche il protagonista di conseguenza può sembrare esagerato: insomma, ammettiamolo, non è normale che un uomo sappia a memoria la piantina di Londra (compresi i semafori, i lavori in corso e il traffico in quell’orario);
Pochi episodi. Perchè un contro? Essendo episodi apparentemente indipendenti tra loro, quando un episodio risulta sottotono (come il 4x01), il pubblico lo soffre particolarmente e lo nota ancora di più. Per carità, viene mantenuto sempre un livello alto, ma non quanto il resto della serie.
Dunque, questa è Sherlock e, più o meno, ciò che penso a proposito. La consiglio a tutti coloro che non l’hanno ancora vista, dato che probabilmente diventerà una piccola pietra miliare della serialità.

Luca Puggioni
grazie a Giusi Dell'Abadia
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