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Powerless: Senza poteri, ma con un grande potenziale

  • Immagine del redattore: Luca Puggioni
    Luca Puggioni
  • 6 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Venerdì 3 febbraio, sul canale americano NBC, è cominciata la nuova serie della DC Comics, Powerless.

Per la prima volta si cambia completamente tono e genere: non è una nuova serie con supereroi, ma una sitcom con protagonisti senza poteri (come suggerisce il titolo stesso).

La protagonista Emily Locke (Vanessa Hudgens, quella di High School Musical, per intenderci) è stata assunta dalla Wayne Enterprise. Non a Gotham City, però, ma a Charm City e a gestire l’azienda è Van Wayne (Alan Tudyk), un cugino di terzo o quarto grado di Bruce.

Emily arriva da un piccolo paesino privo di supereroi ed è cresciuta con l’insegnamento del padre per cui anche senza poteri si possono fare grandi cose.

Così, arrivando il suo primo giorno di lavoro piena di entusiasmo, scopre che la realtà è un’altra. Il suo team di Ricerca e Sviluppo non produce idee originali, ma copiano solo le invenzioni della Lexcorp (l’azienda di Lex Luthor). In più non hanno alcun rispetto per lei, poiché è la quarta persona a ricoprire quel ruolo in pochi mesi: non è stata quindi assunta davvero per meriti, ma più per esigenza.


L’antagonista è proprio il cugino di Bruce, Van Wayne, una sorta di Bob Kelso che vorrebbe lavorare a Gotham, anziché rimanere nella città di secondo ordine in cui si trova.

[Tra l'altro, vedendo/leggendo Batman non è che Gotham sembri una piacevole città in cui vivere, eh, ma son gusti].


Arriviamo al secondo punto cruciale. La filiale di Charm City si chiama Wayne Security e si occupa di oggettistica per persone normali in un mondo anormale. La loro più grande invenzione infatti è l’antidoto al siero della pazzia di Joker. "Se vieni infettato non ti preoccupare, loro hanno il siero". La presenza dei supereroi è una forte costante nonostante non siano i protagonisti, perchè non sono soggetti facili da ignorare per le persone comuni, anzi… e fin dalla splendida sigla si mette in chiaro che vivere in questo mondo non è facile e in qualche modo bisogna adattarsi.

Questa è forse la prima volta che si vede una storia che tratta di supereroi ma senza i supereroi stessi e, anche se è uscito solo un episodio, direi che ci sono tutte le caratteristiche per farne un ottimo prodotto e forse una serie targata DC degna di entrare negli annali (che non me ne vogliono le varie Flash, Arrow, Gotham… ma nessuna di quelle è un capolavoro).

Perché lo dico? Le basi di questo universo sono chiarissime e solide: sappiamo che ci sono dei supereroi e dei supercattivi, soprattutto sappiamo che spesso sono i civili che ci vanno di mezzo. Non parlo solo di vittime, ma anche chi ha scelto di parcheggiare l’auto nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Quante macchine distruggono i combattimenti di supereroi? A quei poveretti nessuno ci ha mai pensato. Ed ecco che lo fa Powerless.

Luca Puggioni

grazie a Giusi Dell'Abadia

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